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StraTeatro III edizione Parco delle Rimembranze – Castelbuono

Direzione Artistica – Giuseppe Vignieri

La rassegna teatrale StraTeatro ospita ogni anno a Castelbuono compagnie professionali di tutto il panorama nazionale. Il festival, organizzato dalla Compagni de “I Trovatori”, promuove tutti i tipi di linguaggi teatrali (clownerie, commedia dell’arte, prosa contemporanea, giullarate).

14 luglio – Abattoir Blues di Luigi CiottaIn maniera dissacrante e non moralistica, Luigi Ciotta porta nuovamente all’attenzione dello spettatore un tema caldo dei nostri tempi: il maltrattamento degli animali negli allevamenti intensivi e il rapporto ambivalente con la carne, ai giorni nostri caratterizzato da sempre nuovi tabù.  Anche questa volta non si vuole puntare il dito contro qualcuno. Il tema è l’uomo con le sue contraddizioni e debolezze nell’affrontare i sentimenti più oscuri della sua anima, della sua parte più bestiale, rappresentata appunto dal suo rapporto con gli animali in scena.  Tutto questo in chiave comica, grottesca e onirica, secondo le regole del buffone e del clown. Lo spettacolo unisce teatro di figura, circo, teatro fisico, magia e comicità in una dimensione in cui le parole cedono il passo a suoni, versi e rumori, sia registrati che dal vivo. Così facendo una tematica così pesante riesce ad essere accessibile a un pubblico vasto.

15 luglio – Comoediae di Gian Marco PellecchiaLo schema è il solito: uno o più amori osteggiati da vecchi padri o arroganti potenti di turno che, attraverso una serie di fortunate peripezie, giungono a buon esito. Su questa linea tracciata sul vuoto camminano in prodigioso equilibrio le più fortunate commedie della storia del teatro e delle lettere. Dove sta, allora, l’interesse nell’assistere a una storia così trita? Nell’invenzione. Invenzione registica o, come nel caso della Commedia dell’Arte, attorale. L’intento con cui nasce questo monologo, allora, sarà quello d’inventare, tra tradizione e contaminazione, il modo di stare in equilibrio sul filo, funambolicamente, in una panoramica dei diversi linguaggi espressivi a disposizione dell’attore, per ritrovarci poi, sempre gli stessi, nei tratti di maschere che, secondo il noto paradosso, invece che celare, disvelano. L’intero spettacolo è recitato da un unico attore in scena, il quale, cambiando maschera, dà vita a ciascun personaggio dell’intreccio: una virtuosistica prova d’attore che sorprende e diverte.

16 luglio – Via Crudex di Rosario PalazzoloE insomma ho fatto così, ho acchiappato le paure tipiche degli attori, le disavventure degli attori, le fragilità degli attori, il loro vissuto traboccante di esperienze caduche, zeppo di acrobazie emotive, e poi ho fatto incetta dei miei temi ricorrenti, quelli per i quali quotidianamente alzo la penna e la butto su un foglio, e insomma ho affilato i coltelli, come si dice, pure se non si dice proprio così, ho organizzato otto pezzi di un puzzle, che risulterà incompleto, alla fine, beninteso, poiché non era certo mio interesse afferrare tutt’intera la risma, quanto piuttosto imbastire una specie di tauromachia dell’attore, ché è una lotta perpetua, essere attori, mi pare, una lotta con il pubblico, con il testo, col regista, una lotta con se stessi, principalmente, perché scegliere di essere attori, oggi, è una disavventura che nessuno vorrebbe essere vittima di questa disavventura, e il medesimo discorso potrebbe estendersi a tutte le arti praticate dal vivo, poiché il pubblico ha smesso di essere il pubblico che ciascuno attore immaginava quando s’immaginava un qualche pubblico, e in effetti si è tramutato in un’entità caliginosa, il pubblico, e divoratrice di emozioni, e dispensatrice di tendenze, e disegnatrice di panorami, e così l’attore è sempre sul punto di soccombere, e proporre una nuova succulenta esibizione, che faccia piangere o ridere, ma che comunque li renda incolumi da qualsivoglia responsabilità, e l’attore dovrebbe essere l’essere più lontano dal concetto di esibizione, invece, io credo, ché l’esibizione è il concetto più lontano dall’essere attore.

Gli spettacoli avranno inizio alle 21.30 e l’ingresso è gratuito sotto i 14 anni.

I biglietti saranno acquistabili direttamente al Parco delle Rimembranze, si consigli di presentarsi 15/20 minuti prima dell’inizio delle rappresentazioni, al botteghino, così da garantire la puntualità degli spettacoli.

Uno sconto particolare è previsto sugli abbonamenti per due o tre sere.

Costo biglietto:
1 sera € 8,00
Abbonamento 2 sere € 14,00
Abbonamento 3 sere € 18,00

 

Giorno 25 febbraio a Milano, in Piazza dei mercanti, per il festival teatrale “Le mille e una piazza” è andata in scena, insieme ad altre quattro compagnie italiane, la compagnia dei Trovatori con lo spettacolo “La Pupara” di e con Giuseppe Vignieri e musiche di Giuseppe Aiosi.

Le cinque compagnie si sono sfidate, durante il corso del festival, davanti ad una giuria tecnica presieduta da Luciano Brogi (SAT – Commedia dell’Arte Day), composta da Carlo Boso (Académie Internationale Des Arts du Spectacle di Versailles), Frédéric Rey (Festival International de Commedia Dell’arte de Nice), Michele Pagliaroni (CTU Cesare Questa – Festival Urbino Teatro Urbano), Gianni Coluzzi Rasmussen (formatore teatrale e collaboratore storico di Eugenio Allegri), MIRA Andriolo (Spartiacque Associazione Culturale Sondrio) e Luca Comastri (Fraternalcompagnia, Bologna), la giuria degli organizzatori.

Entrambe le giurie hanno assegnato una menzione speciale alla Compagnia I Trovatori per l’impegno civile e sociale, premiati con una consulenza per lo sviluppo, e la produzione dello spettacolo “La Pupara”.
Durante la presentazione di “Le mille e una piazza 2023 – Palchi fioriti”, che si terrà nel prossimo mese di maggio, verrà assegnato il riconoscimento.

articolo da Castelbuono Live